Non è un gioco – Un’esperienza di ricerca tra pari sul lavoro minorile

In Italia si stima che 336 mila minorenni tra i 7 e i 15 anni abbiano avuto esperienze di lavoro, quasi 1 minore su 15. Iniziare a lavorare prima dell’età consentita rischia di compromettere i percorsi educativi, il benessere psicofisico e i diritti fondamentali di bambini, bambine e adolescenti. Per scoprire di più di questa realtà sommersa, abbiamo formato diversi partecipanti ai nostri progetti per poter realizzare attività di ricerca tra pari a Torino, Roma, Scalea e Palermo. I giovanissimi ricercatori e ricercatrici hanno raccolto le testimonianze di loro coetanei, restituendo una fotografia ricca di esperienze, motivazioni e prospettive future.

Non è un gioco – Un’esperienza di ricerca tra pari sul lavoro minorile (Torino)

Ragazzi e ragazze di Civico Zero Torino, in qualità di ricercatori peer, hanno indagato il fenomeno del lavoro minorile nella loro città, raccogliendo le testimonianze di loro coetanei e giovani migranti.

Non è un gioco – Un’esperienza di ricerca tra pari sul lavoro minorile (Roma 1)

Ragazzi e ragazze di Civico Zero Roma hanno indossato le vesti di ricercatori per raccogliere le storie, le motivazioni e le prospettive future di loro coetanei che hanno iniziato a lavorare prima dell’età legale consentita.

Non è un gioco – Un’esperienza di ricerca tra pari sul lavoro minorile (Roma 2)

In qualità di giovani ricercatori, ragazzi e ragazze di Civico Zero Roma hanno partecipato a un’indagine sul lavoro minorile e la dispersione scolastica , raccogliendo i racconti di loro coetanei.

Non è un gioco – Un’esperienza di ricerca tra pari sul lavoro minorile (Scalea)

Nei panni di giovani ricercatori, ragazzi e ragazze del Punto Luce di Scalea hanno intervistato loro coetanei con esperienze di lavoro minorile: un fenomeno diffuso, soprattutto durante l’estate, che si scontra con i diritti di bambine, bambini e adolescenti.

Non è un gioco – Un’esperienza di ricerca tra pari sul lavoro minorile (Palermo)

Ragazzi e ragazze del Punto Luce di Palermo hanno sperimentato le vesti di ricercatori peer raccogliendo, tra i loro coetanei, testimonianze di lavoro minorile, spesso intrecciate a episodi di abbandono e dispersione scolastica.