di Olivier Fiala*

I dati sono essenziali per garantire i diritti dei bambini

Mancano meno di 7 anni al 2030, ma il mondo è ancora molto lontano dal raggiungimento di molti degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile per i bambini stabiliti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. I miglioramenti nella vita dei minori sono minacciati da molteplici crisi sovrapposte che hanno impatti sproporzionati sulla loro. I dati sono cruciali per comprendere questa situazione: ci aiutano a prendere decisioni migliori, ad allocare le risorse in modo efficace e a chiedere conto ai policy makers delle loro azioni.

Esplorare i diversi contesti e le diverse condizioni in cui vivono i minori

Il Child Atlas è la nuova piattaforma di Save the Children international per visualizzare, confrontare, analizzare e comprendere le condizioni di vita dei bambini e delle bambine a livello globale. La piattaforma mette a disposizione dati di alta qualità, accessibili pubblicamente. Per la prima volta, i dati relativi alle diverse dimensioni del benessere dei minori sono disponibili, a livello nazionale e subnazionale, in un’unica piattaforma. A questi dati si aggiungono quelli relativi alle situazioni di crisi e di rischio, quelli relativi alle politiche pubbliche e altri dati di contesto.

  • Esplorare i diversi canali attraverso cui la disuguaglianza influisce sulla vita dei bambini: quando disponibili, il Child Atlas include dati disaggregati che mettono in evidenza le disuguaglianze nei principali indicatori di sviluppo minorile tra diversi gruppi di bambini. Questi dati sono cruciali per sostenere l’impegno a “non lasciare indietro nessuno”, permettendoci di comprendere meglio come le disuguaglianze si intersecano tra loro e di monitorare i progressi compiuti. All’interno dell’Atlas e della sezione “profili nazionali” sono disponibili disaggregazioni per genere, luogo di residenza, ricchezza, disabilità e regioni subnazionali. Tuttavia, la disponibilità di dati disaggregati varia molto a seconda dell’indicatore e della fonte dei dati – è più facile, infatti, trovare dati disaggregati nei casi in cui gli stessi siano stati raccolti attraverso le household survey  (salute, nutrizione, istruzione, protezione dei minori, povertà)
  • Capire la relazione tra i diversi domini: i dati ci aiutano a focalizzare l’attenzione sui fattori che possono costituire un ostacolo ai miglioramenti nella vita dei e delle minori, a descrivere i rischi emergenti e le crisi, e a dare risalto alle politiche e alle decisioni di finanziamento che contribuiscono a promuovere i diritti dei bambini. Il Child Atlas piò aiutare a comprendere meglio come i rischi, le crisi e le politiche pubbliche influenzano il benessere dei bambini in termini di salute, istruzione e protezione (solo per citare alcuni esempi). Ad esempio, la mortalità infantile prima dei 5 anni è più concentrata in quei Paesi in cui c’è una minore copertura dei servizi sanitari di base è inferiore? (La risposta sembra essere sì, come mostra la piattaforma. Anche se il Child Atlas mostra solo correlazioni e non nessi di causalità!). Poter confrontare direttamente il livello di istruzione o lo stato di salute, solo per citare alcuni esempi, con potenziali rischi (legati ai cambiamenti climatici, o ai conflitti o alle carestie) o con alcune scelte di politiche pubbliche di investimento, è essenziale se vogliamo affrontare i diritti dei bambini utilizzando una prospettiva olistica e sistemica. Il Child Atlas consente di fare anche questo tipo di comparazioni.
  • Ascoltare in che modo i bambini raccontano i problemi che affrontano: Un bambino non è un numero. Il Child Atlas consente di ascoltare direttamente dalla voce dei bambini le loro esperienze, i problemi che affrontano e i cambiamenti che desiderano. Le voci raccolte provengono da una serie di esercizi di ascolto dei minori (come quello svolto con la campagna Generation Hope) e sono collegate direttamente agli indicatori e ai luoghi presenti nel Child Atlas.

Blog e uso dell’Intelligenza Artificiale (IA) per capire i numeri

Il Child Atlas cerca di presentare tutti i dati in un formato facile da usare. Un blog racconterà storie specifiche basate sui dati, fornirà materiale metodologico e metterà in evidenza i progetti basati su un uso innovativo dei dati. Il Child Atlas utilizza anche spiegazioni generate direttamente dall’IA per aiutare nella comprensione dei dati; queste spiegazioni sono segnalate da un’icona e possono aiutare a comprendere meglio i dati e ad evidenziarne alcuni punti chiave, ma si tratta di una funzionalità sperimentale che può contenere errori.

È possibile esprimere un proprio parere sulla piattaforma, sul tipo di aiuto che fornisce al proprio lavoro e su quello che si vorrebbe vedere incluso scrivendo a childatlas@savethechildren.org.uk.

(*) Questo articolo è la traduzione di un blog originariamente apparso qui.

*Olivier Fiala  – Senior Research Adviser per Save the Children UK. Svolge attività di ricerca e analisi dei dati per attività di policy e advocacy. Si occupa di diverse tematiche, tra cui povertà minorile, finanzia pubblica, istruzione, salute e protezione dei minori – con un focus specifico sulle disuguaglianze minorili. Supervisiona lo sviluppo del Child Atlas, la piattaforma di Save the Children per visualizzare, confrontare, analizzare e comprendere il benessere dei minori a livello globale. Olivier ha un PhD in Economia conseguito presso l’Università di Dresda, Germania.